Birra analcolica, birra o doppio malto? Facciamo chiarezza

Birra analcolica, birra o doppio malto? Facciamo chiarezza

Birra analcolica, birra o doppio malto? Facciamo chiarezza

Ti sei mai chiesto quali siano i criteri utilizzati per classificare le varie tipologie di birre che si sentono nominare in ogni occasione? Birra analcolica, birra leggera o birra doppio malto, ad esempio, sono tutte espressioni utilizzate comunemente che però possono dare luogo a equivoci se non vengono sufficientemente chiarite.

I gradi saccarometrici (o Plato)

La classificazione delle birre in Italia è regolata dalla legge 1354/1962, successivamente modificata dalla legge n.329/1974 e dettagliata poi dal D.P.R. n. 272/1998 e si basa sui gradi saccarometrici (o Plato), ossia la quantità in peso di zucchero presente nel mosto.
Dunque, sfatiamo un mito: a differenziare e classificare le tipologie di birre non è né la gradazione alcolica né particolari caratteristiche di malto, bensì lo zucchero presente nel mosto dal quale vengono prodotte.
Deve essere comunque precisato che la gradazione alcolica è correlata ai gradi saccarometrici, perché più questi ultimi sono alti e più sarà elevato il potenziale alcolico. La correlazione si basa su un calcolo proporzionale, chiamato “formula di Balling”, sulla base del quale 2,5 gradi saccarometrici se fermentati vengono considerati circa come un grado alcolico.
Da questa correlazione nasce probabilmente l’equivoco di fondo che vede nell’alcool l’indice utilizzato per la classificazione.

Le varie tipologie di birre presenti sul mercato

Secondo i criteri elencati sopra, dunque, in commercio si può distinguere tra:

  • birra analcolica: è considerata birra analcolica quella con grado saccarometrico in volume non inferiore a 3 e non superiore a 8.
    La birra analcolica si è diffusa da relativamente poco tempo ed è utilizzata essenzialmente da chi per motivi di salute non può assumere alcolici oppure da chi semplicemente non vuole privarsi del piacere di una birra pur dovendo guidare o essendo astemio. Si tratta, tuttavia, di un prodotto che ha caratteristiche organolettiche diverse rispetto alla birra alcolica. Talvolta può risultare più dolce, anche se il livello di zucchero è inferiore rispetto alle birre alcoliche, semplicemente perché essendo priva di etanolo le papille gustative recepiscono maggiormente il sapore dolce.
  • birra light: birra con grado saccarometrico in volume tra 5 e 11. Un prodotto diffuso soprattutto in alcuni paesi asiatici, che per tradizione prediligono birre non eccessivamente alcoliche e non eccessivamente zuccherine.
  • birra: anche se il termine indica genericamente tutte le birre, tecnicamente fa riferimento a un grado saccarometrico compreso tra 11 e 13 Plato. Appartengono a questa categoria la maggior parte delle birre in commercio, che hanno gradazione alcolica simile ma si differenziano invece per le proporzioni tra varietà di malti e luppoli.
  • birra speciale: si intende un prodotto con più di 13 Plato ma meno di 15. In questa categoria troviamo la maggior parte delle Bock e delle IPA, birre generalmente intorno ai 6 gradi alcolici, oppure più leggere ma più corpose.
  • birra doppio malto: questa è la tipologia di birra con il volume di grado saccarometrico più alto, superiore cioè a 15 unità. Birre di questo calibro possono risultare impegnative, ma sono ottime per scaldarci d’inverno o prestarsi all’invecchiamento.
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