Viaggio alla scoperta del luppolo

Viaggio alla scoperta del luppolo

Viaggio alla scoperta del luppolo

Cos’è il luppolo

Molti di noi quando sentono nominare il luppolo immediatamente lo associano alla birra, ma sono in pochi coloro che sanno davvero di cosa si tratta, conoscono il suo aspetto e, ancora meno, hanno idea di dove venga coltivato.
Il luppolo è una pianta a fiore perenne conosciuta e utilizzata per la preparazione di bevande e medicazioni officinali sin dai primi secoli dopo Cristo, soprattutto in Germania. Cresce spontaneamente nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale e, con le giuste condizioni climatiche, può essere coltivato sia da grandi che da piccoli produttori, coloro cioè che desiderano destreggiarsi nella produzione di birre artigianali di cui questa pianta rappresenta l’ingrediente principale.

La pianta del luppolo è costituita essenzialmente da una radice (chiamata rizoma) ben piantata nel terreno che, con il tempo, forma un tronco dal quale si ramificano dei fusti rampicanti che possono raggiungere anche gli otto metri di altezza. L’impollinazione avviene all’inizio dell’autunno e la fioritura in estate, inoltre è interessante notare che solo le piante femminili producono i fiori destinati alla birrificazione o per usi medicinali, mentre le piante maschili vengono utilizzate solo per impollinare quelle femminili. Si è già detto che la pianta del luppolo è perenne, ma pochi sanno che la durata del suo ciclo vitale sfiora i venticinque anni, qualcosa di simile a quello che avviene per i vigneti italiani, quindi, natura e passione personale permettendo, potrebbe trattarsi di un buon investimento per il futuro

Come si coltiva il luppolo

Prima di procurarsi i rizomi – che sono, come già accennato, le radici da cui partono i fusti da cui nasceranno poi i fiori di luppolo – bisogna preparare il terreno che andrà ad accoglierli. Il terreno che ospiterà i rizomi dovrà essere dissodato e ben concimato, non necessita della presenza di particolari sostanze nutritive, ma è importante che abbia una buona esposizione al sole e all’aria e un buon drenaggio perché la pianta del luppolo, soprattutto nei paesi con un clima secco, ha bisogno di essere irrigata abbondantemente.

Una volta individuato il terreno giusto, si aspetta la primavera per piantare i rizomi all’interno di collinette di terra alte circa venti centimetri precedentemente preparate, a circa dieci centimetri di profondità e ad una distanza di circa ottanta centimetri di distanza gli uni dagli altri.
Visto che i fusti si estendono prevalentemente in altezza, è bene dotare ogni pianta di un supporto che possa sostenerli durante lo sviluppo. Nei primi giorni di crescita le piante hanno bisogno di molta acqua che, in ogni caso, non deve mai essere stagnante.

La raccolta del luppolo

In estate cominceranno a svilupparsi i primi fiori che potranno essere raccolti tra la seconda metà di agosto e la prima metà di settembre, in base al tipo di varietà del luppolo e alla zona geografica in cui viene coltivato. In ogni caso, il cono di luppolo è pronto per essere raccolto quando il suo colore va dal verde chiaro al giallo oro, al tatto risulta simile alla carta e sprigiona, schiacciando il fiore, un odore ben marcato. Nei successivi due o tre giorni il luppolo viene lasciato essiccare all’interno di un forno o in un luogo caldo e secco in modo che perda l’eventuale umidità in eccesso, dopodiché può essere conservato sottovuoto in frigorifero in modo che mantenga intatte le sue proprietà fino al momento di utilizzarlo per la preparazione della birra.

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