Chi ha detto che la birra merita di essere consumata solo in estate? Non tutti sanno che esistono delle ottime varianti di birra, definite invernali, prodotte solitamente da piccole realtà che desiderano adattare gusto e sapore alla stagione più fredda dell’anno.
Ma quali sono le caratteristiche che deve possedere una bevanda per ottenere questa definizione? Scopriamolo insieme!
Le caratteristiche di una birra invernale ad hoc
Una birra invernale è certamente più corposa di una estiva, adatta a supportare delle pietanze caloriche e condite.
Il colore è solitamente più scuro e nero, mentre il sapore possiede delle note speziate e meno dolci.
La gradazione alcolica può essere leggermente più elevata, così da poter contrastare il gelo nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda il gusto, alcuni lo considerano forte, leggermente affumicato, con note aspre e sentori di legno.
È molto importante che questi elementi siano bilanciati fra loro, per dare un sapore maltato gradevole al palato.
Alcuni produttori riescono a ottenere delle altre varianti di gusto, che coinvolgono il caffè, la cioccolata, l’aneto, l’affumicato, il caramello, la cannella e il vin brulè.
Un consiglio: le birre invernali dovrebbero essere consumate a una temperatura che corrisponde ai gradi alcolici dichiarati.
Se ad esempio ne ha 6, allora la temperatura di servizio corretto dovrà corrispondere a 6°C.
Quali sono gli stili della birra invernale?
Porter e Stout
A prima vista si tratta di birre scure e maltate, che colpiscono per il gusto di cioccolato e caffè.
Il sapore è fortemente alcolico e si sposa bene con pietanze ricche e condite, come ad esempio le carni brasate al tartufo o ai funghi.
Bock
Se amate le varianti di birra alcoliche e dense, questo è lo stile che fa al caso vostro.
Si tratta di una vasta gamma di bevande, più o meno consistenti, dai sentori di spezie e di malto decisamente presenti.
Barley Wine
Ecco una birra a base di orzo, perfetta per gli amanti di questo cereale e dal gusto particolare rispetto agli altri.
Il prodotto viene fermentato a lungo per ottenere un grado alcolico simile a quello del vino, dando vita ad una via di mezzo tra le due soluzioni.
Emerge immediatamente il bilanciamento perfetto tra luppolo e amaro, lasciando in bocca un gradevole retrogusto persistente.
Dubbel, Tripel e Quadrupel
Molto graziose nei loro tipici bicchieri, queste birre trappiste sono prodotte dai monaci all’interno dei monasteri ormai da millenni.
Posseggono il fascino genuino dei prodotti tradizionali, sono dense e alcoliche, con sentori di spezie e di caramello, più o meno complesse in base alla lavorazione.
Birre invecchiate in botte
Se pensate che solo il vino invecchi nelle botti, siete fuori strada!
In realtà anche le birre possono subire lo stesso procedimento per tutti gli amanti delle varianti invernali.
Solitamente tale variante viene realizzata in Belgio, dove esiste una tradizione di questo tipo, e i sentori che la bevanda assume sono quelli del legno e dell’affumicato.
Il legno di quercia, in particolare, dona note delicate di aneto, spezie tostate e chicchi di caffè: una vera delizia per il palato!
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