Soddisfare le curiosità e la voglia di conoscere di una clientela di autentici amanti della birra, attraverso proposte di gusti e lavorazioni oggi poco noti, è l’obiettivo impegnativo che si sono assunti molti birrifici artigianali estremamente dinamici.
Noi di Birra Gaia, ovviamente, ci inseriamo in questa categoria.
Per esempio, una tendenza di questi ultimi anni è la riscoperta delle birre da esportazione.
Cosa si intende con l’espressione “birre da esportazione”?
Si tratta delle birre prodotte in un Paese secondo le regole tradizionali locali e quindi esportate verso luoghi lontani, con piccole modifiche per migliorarne la conservazione. Con il tempo, il gusto cambia leggermente e, quando i Paesi di destinazione ne localizzano la produzione con ingredienti autoctoni, il prodotto cambia ulteriormente rispetto a quello di partenza. Le birre quindi diventano formulazioni, adattate al posto, di stili produttivi europei.
Le birre d’esportazione secondo Birra Gaia
Microbirrifici di nicchia, come per esempio il nostro, si pongono l’obiettivo di riproporle aggiungendo un tocco personale di originalità.
IPA
Nella categoria delle India Pale Ale (IPA), si trovano le birre che dall’Inghilterra venivano inviate verso le colonie Indiane. Queste prevedevano una quantità maggiore di luppolo, per assicurarne la conservazione durante il viaggio. Il risultato collaterale si rivelò un gusto più fruttato e morbido di quello originale.
Tra le IPA, citiamo in primis la nostra Aradia, birra pluripremiata dall’aroma caramellato e fruttato. Si tratta della birra più apprezzata nel catalogo del nostro birrificio anche per il suo gusto fresco e agrumato e per le note di fondo resinose.
STOUT
Nelle birre di esportazione storiche rientra anche la Stout che dall’Inghilterra partiva alla volta dell’Impero Russo, soprattutto tra il 1700 e i primi anni del 1800.
Le Russian Stout erano birre più corpose di quelle consumate nelle isole britanniche e si svilupparono proprio per andare incontro al gusto russo, più incline a una bevanda alcolica e decisa. Si trattava di birre scure, con sentori di cacao, caffè, caramello e vaniglia. La gradazione variava tra 8° e 15°. Oggi si definiscono birre da inverno, o da dessert, visto il loro gusto più morbido e rotondo rispetto alle stout normali.
Nel catalogo Birra Gaia, la Fiöl 2022 può essere un modo per avvicinarsi a questo gusto robusto e intenso.
Sempre tra le tipologie di esportazione, le Tropical Stout partivano dall’Inghilterra per raggiungere le colonie caraibiche. Al contrario di quanto si potrebbe dedurre dal nome, non si tratta di varietà dai profumi fruttati o dagli aromi tropicali, anche se oggi tendono a essere costruite con luppoli aromatizzati che le discostano dalle ricette di origine.
SCOTTISH E DORTMUNDER EXPORT
Non ci sono, però, solo birre di esportazione di origine inglese. Anche la Scozia e la Germania hanno sviluppato, nella propria storia, varietà destinate a terre lontane.
La Scottish Export nasce proprio come birra destinata ai mercati internazionali. Birra Gaia la ripropone in versione torbata (anche se molti puristi affermano non trattarsi di una aromatizzazione originale) nella Fiöl Pure Barell.
La Germania propone la Dortmunder Export, prodotta nella regione della Ruhr, chiara, più corposa delle birre locali e nata per contrastare il dominio delle Pilsner. Per provarne il gusto deciso, consigliamo di assaggiare la nostra Diècarà.
Approfondire l’origine delle birre è sempre estremamente interessante. Avere la possibilità di dare corpo alle descrizioni teoriche distingue però l’appassionato dal vero intenditore.