La birra brulé è una bevanda calda tradizionale dei Paesi del Nord Europa, consumata specialmente nel periodo invernale.
Per questa birra speciale, non esiste una sola ricetta: ogni singola birreria possiede la sua personalizzazione e ne conserva scrupolosamente i segreti della preparazione.
Vi è da puntualizzare che il termine “birra brulè” di per sé non esiste: l’abbiamo coniato noi italiani grazie all’estro che ci contraddistingue, date le somiglianze con il vino brulè, la tipica bevanda calda e speziata che si consuma d’inverno, soprattutto in occasione di sagre ed eventi tradizionali.
Nello specifico, l’ingredientistica e le modalità di produzione sono molto simili a quelle del vino brulé.
Le birre così classificate sono caratterizzate da un tenore alcolico abbastanza elevato dovuto dal rilascio di alcool che avviene nel momento in cui avviene il riscaldamento delle stesse al fine di mantenere la struttura e quindi i sapori della birra.
Esse sprigionano il massimo delle loro proprietà alla temperatura di 70°C, supportate anche dalla presenza di spezie come cannella, chiodi di garofano, zenzero e anice.
Rappresentano dunque birre strutturate e stabili ma, attenzione: non tutte le birre possono essere scaldate!
Scegliere la birra base corretta è importante soprattutto rispetto alla caratterizzazione del sentore di amaro, che non deve essere intenso. Sono ideali dunque: le Malt Liquor e le Maerzen tra le Lager, le Dusseldorfer, le Porter e le Belgian tra le Ales, oppure le Lambic, dallo stile acidulo e al contempo dolce.
E ora tocca a voi: avete mai pensato di creare la vostra personalissima birra brulè? 🙂