La vastità del panorama brassicolo internazionale, tra stili storici e nuove creazioni, è davvero ampia e permette di poter scegliere tra ogni combinazione di malti e luppoli, lieviti e maturazione, gradazione alta o bassa. Ci sono birre con secoli di storia alle spalle, figlie della cultura, dei prodotti e del microclima di una particolare regione, e se gustate dove sono nate potranno essere ancora più apprezzate. Ovviamente per riprendere a viaggiare con serenità ci vorrà ancora tempo, per ora possiamo solo aiutarvi ad accrescere il vostro bagaglio di conoscenze per poter scegliere la birra giusta con cui accompagnare e godervi il momento.
RAUCH
Stile tipico della città tedesca di Bamberga contraddistinto dall’uso di malto affumicato con legno di faggio e quercia con il quale vengono prodotte principalmente birre ambrate molto intense, con note dolci che compaiono solo dopo che il palato si è abituato al primo impatto affumicato. Troviamo sul mercato sia esempi tradizionali nei quali questo ingrediente speciale domina incontrastato destinati principalmente al consumo locale oltre che a curiosi ed appassionati, oppure meglio integrato quando utilizzato con un’ottica più italiana, più bilanciata e gradevole. È questo il caso della nostra Bitte Rauch in uscita a settembre, con la quale non vi stiamo offrendo una sigaretta (la traduzione letterale è “si prega di fumare”) bensì una birra dal carattere unico, perfetta per pasteggiare e accompagnare un bel piatto di carne alla griglia oppure perché no anche da sola! E se state pensando che l’affumicato sia associato da sempre solo al piatto e non al bicchiere, noi (e tutta Bamberga) vi faremo ricredere!
BERLINER WEISSE E GOSE
Già 400 anni fa nella Germania del nord erano diffuse birre chiare di frumento, poco alcoliche e leggermente acide, pensate per essere bevute giovani. Erano le antenate delle attuali Berliner Weisse e Gose. Le prime vengono prodotte tradizionalmente evitando di bollire una parte di mosto, lasciando vivi e attivi i batteri Lactobacillus naturalmente presenti sui chicchi di grano e responsabili dell’acidità lattica che la contraddistingue, insieme con la elevata carbonatazione e l’assenza di aroma di luppolo. Viene spesso addizionata con sciroppi di lampone o asperula per mitigarne l’asprezza, ma nella nostra interpretazione dello stile, la GaMe (prodotta a quattro mani con il birrificio AcmE) (clicca qui per scoprirne di più) abbiamo deciso di unire ananas, mango, pesca e passion fruit per dare una volta tropicale a questa birra che i soldati napoleonici definirono “lo Champagne del Nord”.
Le Gose invece, anche loro chiare prodotte con abbondante frumento, dal tenore alcolico inferiore ai 4 gradi e dall’aspetto velato, sono contraddistinte non tanto dall’acidità lattica comunque presente anche se meno marcata bensì dall’impiego di acqua salata, in origine proveniente dal fiume che da nome allo stile in Bassa Sassonia, la cui spiccata mineralità (donatagli dall’abbondanza di cave di argento e rame nella zona) le rende unicamente sapide, perfette per dissetarsi in una calda giornata estiva. Se produciamo questo stile? Non ancora, ma aspettate e vedrete 😉