Vino VS birra: due mondi a confronto

Vino VS birra: due mondi a confronto

Vino VS birra: due mondi a confronto

Nelle occasioni conviviali capita spesso di assaporare un buon calice di vino o una birra fresca, da scegliere a seconda del gusto personale e del desiderio del momento.
Talvolta è davvero difficile rinunciare ad una delle due varianti, poiché sono entrambe gustose seppur molto diverse.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio quali sono le principali differenze di questi due mondi a confronto, cercando di coglierne gli aspetti peculiari legati alla provenienza e alla produzione.

Quando fanno la loro comparsa nella storia il vino e la birra?

Per quanto riguarda il vino, si tratta di una bevanda di origine molto antica, che fa la sua comparsa addirittura nel quarto millennio a.C. in Mesopotamia, quando abbiamo le prime attestazioni di una embrionale produzione.
Non sarà certamente la tecnica di oggi, ma già all’epoca avevano capito il potenziale di questa gustosa bevanda e soprattutto i suoi effetti sull’uomo.
Ancora più antica è tuttavia la birra, che veniva consumata già in Egitto nel settimo millennio a.C. ed è giunta fino a noi diffondendosi nel corso dei secoli in tutto il mondo.
Nasce dalla fermentazione del malto d’orzo, con l’aggiunta del luppolo in differenti quantità per fornire un colore e un sapore diverso in base alla variante che si desidera ottenere (se vuoi approfondire la storia della birra, leggi questo articolo: http://www.thomasmontorfano.it/bg/dalla-storia-della-birra-a-birra-gaia/).
Il vino, invece, deriva dal mosto dell’uva e richiede una lavorazione piuttosto lunga nel tempo, eseguita all’interno di apposite botti in legno che forniscono parte dell’aroma caratteristico.
Ogni zona del mondo ha deciso di specializzarsi in una specifica variante, dando vita a rossi e bianchi di pregio che vengono poi esportati in tutto il mondo.

Le principali tipologie di vino

Se devi scegliere tra il vino e la birra, è bene che tu conosca le varianti che ti si prospettano.
Per quanto riguarda la prima tipologia di bevanda, le possibilità sono:

– il vino fermo, che si caratterizza per la totale assenza di bollicine;
– il vino frizzante, come lo spumante che viene utilizzato per brindisi e festeggiamenti;
– il vino rosso, dalla colorazione rubino e il gusto pieno, che si sposa con secondi di carne e verdure;
– il vino bianco, di un giallo più o meno intenso, leggero e perfetto per piatti di pesce più delicati;
– il vino rosato, perfetto per un aperitivo sfizioso;
– il vino barricato, lasciato invecchiare all’interno delle botti per molti anni.

Completa il quadro il vino liquoroso, ideale per un fine pasto con biscotti secchi.

Per quanto riguarda la birra, invece, le varianti sono altrettanto sfaccettate ma si dividono in tre macro categorie:

-birre ad bassa fermentazione, prodotte con lieviti del ceppo Saccharomyces Carlsbergensis che lavorano ad una temperatura bassa, compresa tra i 7° e i 14°C e, a fermentazione conclusa, tendono a precipitare sul fondo del fermentatore;
-birre a alta fermentazione, prodotte utilizzando ceppi di lievito della famiglia Saccharomyces cerevisiae nota per lavorare a temperature più alte, comprese tra i 18° e i 26°C, che generano una fermentazione più rapida, al termine della quale i lieviti tendono generalmente ad andare verso l’alto e quindi a galleggiare sulla superficie della birra;
-birre a fermentazione spontanea, durante la quale non viene utilizzato uno specifico ceppo di lievito, ma si fa in modo che la birra venga esposta a lieviti selvaggi e batteri, naturalmente presenti sulle superfici e nell’aria.

(leggi di più: http://www.thomasmontorfano.it/bg/la-fermentazione-della-birra-alta-bassa-e-spontanea/)

Quando scegliere il vino e quando la birra?

In Italia, come in tutti i Paesi a vocazione vinicola, la birra è stata considerata a lungo una bevanda rinfrescante, da accompagnare unicamente a pizza, panini ed hot dog in compagnia di amici.
Un’idea molto restrittiva della visione di birra, intesa unicamente come “bionda” e fresca.
Oggi, anche nella nostra cultura, la “musica” è cambiata: si è diffusa la consapevolezza dei pregi della nostra amata bevanda e del suo potenziale di gusto e di varietà in grado non solo di soddisfare le più diverse richieste, ma anche di sposarsi a pietanze di ogni genere. Proprio come per il vino, l’importante è scegliere la tipologia più adatta all’accostamento con i diversi sapori e con le singole ricorrenze. Insomma, tutto dipende dal gusto personale.

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