Uno dei tratti distintivi del mondo brassicolo (specie nella sua moderna ondata artigianale) è la possibilità di utilizzare una enorme varietà di ingredienti non tradizionali da affiancare a quelli immancabili che rendono la birra, Birra.
Dalla frutta ai fiori passando per cereali inusuali o erbe aromatiche, spezie e olii essenziali, ognuno da aggiungere in un determinato momento della produzione per poterne esaltare le caratteristiche ed integrarle al meglio al profilo della birra in questione.
In alcuni casi l’origine dell’aggiunta è da ricercare in fattori storico/culturali, come la “nostalgia” per i vini rossi da parte dei crociati di ritorno in Belgio dalla Terra Santa che decisero di aggiungere le griotte (varietà di ciliegie aspre) alla loro birra locale per donarle colore oltre a note acide e fruttate creando così il primo antenato delle attuali Kriek, o a esigenze produttive come la necessità di amaricare e aromatizzare il mosto quando il luppolo non era ancora ai livelli qualitativi odierni o semplicemente non reperibile. Ma si sa, i birrai sono persone estrose, con la fantasia sempre accesa, e come potevano non partorire aggiunte ed abbinamenti sempre nuovi e sorprendenti? Ovviamente Birra Gaia è sul pezzo anche stavolta, sperimentando da sempre con aggiunte sia di ingredienti fermentabili che aromatizzanti. Abbiamo ora in serbo due fresche novità per voi: scopriamo quali!
CLIPS
Con la prima produzione di una birra in stile Blanche, Birra Gaia vuole omaggiare la lavoratrice che già dalla fondazione nel 2014 è presente e fondamentale, gestendo con estro e precisione tutta la burocrazia (e non solo) sia del birrificio che della birreria: per la nostra Elena Longoni abbiamo pensato a una birra femminile per nascita ma piena di carattere e sorprese, partendo da un mosto ricco di frumento e avena fermentato con un lievito belga che lo rende secco e leggermente acidulo rendendo il prodotto decisamente beverino e rinfrescante e aggiungendo complessità con la produzione di composti fenolici speziati. L’impronta Gaia sulla ricetta è data dall’aggiunta di more di gelso a fine bollitura per donarle un colpo d’occhio accattivante dalle sfumature rosa velate da una leggera torbidezza, oltre a delicate note fruttate nel campo di bacche e frutti di bosco bilanciate da una moderata aggiunta di pepe Lungo: questa spezia dal profilo complesso dona profondità alla birra finita senza però appesantirne la bevibilità, restituendo un prodotto dalle molte sfumature nascoste da una accogliente semplicità.
YOKAI
Non lasciatevi spaventare dal nome preso in prestito dal folklore giapponese (gli Yokai sono spiriti con sembianze miste tra umani e animali, temuti e venerati): questa birra misteriosa in stile Saison si fonda sulla rusticità dovuta all’impiego del farro e la morbidezza di frumento e avena, fermentati con un lievito tipico molto attenuante e abile produttore di componenti aromatici. Il risultato è una bevuta decisamente secca e un profilo speziato/fruttato che abbiamo deciso di integrare ed esaltare con l’aggiunta a fine bollitura di una spezia proveniente dal Nepal dai forti profumi speziati e agrumati con una netta tendenza al pompelmo. Il suo nome è pepe di Timut, anche se in realtà è un “falso pepe” poiché se ne utilizza il baccello privato dal seme, aperto ed essiccato: oltre all’aroma intenso e caratteristico ha anche proprietà anestetizzanti che inibiscono temporaneamente alcune sensazioni boccali fornendo così un’esperienza multisensoriale davvero intensa e divertente: provare per credere! Anche qui è d’obbligo una dedica, anzi due: per Stefano che ci ha fatto scoprire e innamorare dei profumi del pepe di Timut e per i suoi amici Moreno ed Elena ideatori e creatori del gioco di ruolo chiamato appunto Yokai, bandiera di questa nuova referenza nell’ampia vetrina di Birra Gaia.
Vi abbiamo incuriositi? Allora vi aspettiamo presso il nostro BrewPub oppure nel nostro e-shop!
